
Il kit
L’idea dei ricercatori è stata quella di sfruttare le sofisticate fotocamere e i potenti processori che sono ormai presenti praticamente in ogni telefonino e costruire, grazie a stampanti 3D, un kit adattabile per smartphone. Una volta lavorati e inseriti i campioni nel kit, lo strumento permette di fare in qualsiasi punto ci si trovi, anche nella più sperduta foresta, parte del lavoro che viene fatto oggi solo all’interno di veri laboratori.
Il kit permette di fare a costi bassissimi test di diagnostica molecolare, ossia tagliare in sezioni il Dna dei campioni da studiare e ‘illuminarne’, grazie a molecole fluorescenti che si legano a specifici tratti genetici, alcune delle mutazioni genetiche più pericolose. Il dispositivo è stato testato finora su alcune specifiche sequenze legate ad alcune forme di cancro ma potrebbe trovare applicazioni per molte altre malattie.
Si tratta di una tecnologia, sottolineano gli autori, capace di ridurre di molto i tempi e i costi per questo tipo di importanti test e permetterebbe ad esempio di far analizzare i risultati anche a distanza, senza la presenza fisica di tecnici di laboratorio esperti, e senza dover portare i campioni per lunghe distanze (senza il problema di mantenere al freddo i campioni) fino ai laboratori più vicini.
